Pubblicato il: 3 Aprile 2025Ultimo aggiornamento: 3 Settembre 2025

Oggi, per le aziende, la capacità di attirare e mantenere talenti qualificati dipende sempre più dalla qualità della relazione che riescono a instaurare con i propri collaboratori. Non è più sufficiente puntare esclusivamente sui benefit economici o sulle opportunità di carriera: è essenziale definire e comunicare in modo chiaro il valore reale e differenziante che l’organizzazione offre ai suoi dipendenti. È qui che entra in gioco l’Employee Value Proposition (EVP), una promessa strategica che si rafforza grazie all’integrazione di Employer Branding, Employee Advocacy ed Employee Experience, strumenti oggi indispensabili per restare competitivi nel mercato del lavoro.

 

Employee Value Proposition: definizione e importanza 

L’Employee Value Proposition (EVP) rappresenta l’insieme di benefici, valori, cultura aziendale e opportunità di crescita che un’organizzazione offre ai propri dipendenti in cambio delle loro competenze, esperienza e dedizione. In altre parole, l’EVP è ciò che rende un’azienda unica e attraente per talenti e collaboratori. Si tratta di una vera e propria promessa strategica attraverso cui l’azienda comunica chiaramente ciò che la rende unica e attrattiva come luogo di lavoro, differenziandosi dalla concorrenza.

Un EVP solido non solo facilita l’attrazione di professionisti qualificati, ma migliora significativamente la fidelizzazione del personale e ne aumenta la motivazione nel lungo periodo. Ad esempio, aziende come Google e Netflix hanno dimostrato che un EVP ben definito porta a una riduzione del turnover e a un aumento dell’engagement dei dipendenti.

Secondo Gartner, le organizzazioni che implementano efficacemente il proprio EVP possono diminuire il tasso di turnover annuale fino al 69%. Inoltre, sempre Gartner evidenzia come un Employee Value Proposition ben strutturato possa incrementare del 29% l’impegno dei nuovi assunti, garantendo una migliore integrazione e performance fin dalle prime fasi del rapporto lavorativo. Investire nella costruzione e nel miglioramento costante dell’EVP significa dunque rafforzare non solo la capacità attrattiva dell’azienda, ma anche creare le basi per una crescita sostenibile, alimentata dal contributo concreto e duraturo delle persone che vi lavorano. 

 

Le componenti dell’Employee Value Proposition

L’Employee Value Proposition si compone di diversi elementi chiave che insieme definiscono il valore che un’azienda offre ai propri dipendenti. Questi includono:

  • Retribuzione: stipendi competitivi e trasparenti.
  • Benefit: assicurazioni sanitarie, piani pensionistici e altri vantaggi.
  • Cultura aziendale: valori condivisi e ambiente di lavoro positivo.
  • Opportunità di carriera: formazione continua e possibilità di avanzamento.
  • Work-life balance: politiche di flessibilità lavorativa e supporto al benessere.

Retribuzione e Work-Life Balance

La retribuzione equa e un buon equilibrio tra vita professionale e personale sono aspetti critici dell’EVP. Le aziende che offrono stipendi competitivi insieme a politiche di lavoro flessibile, come orari adattabili e opzioni di lavoro da remoto, tendono a mantenere i propri dipendenti più a lungo.

Ad esempio, Microsoft ha condotto un esperimento sulla riduzione della settimana lavorativa in Giappone, ottenendo risultati positivi in termini di produttività. L’iniziativa, denominata “Work-Life Choice Challenge“, prevedeva una settimana lavorativa di quattro giorni e ha registrato un aumento della produttività fino al 40% e il significativo benessere dei propri dipendenti.

Benefit e Cultura Aziendale

I benefit offerti da un’azienda e la sua cultura aziendale giocano un ruolo cruciale nell’Employee Value Proposition. Un ambiente di lavoro inclusivo e stimolante, combinato con benefit come il congedo parentale, programmi di salute mentale (come ad esempio lo sportello di Workplace Consuelling) e opportunità di lavoro remoto, contribuisce a creare un’esperienza positiva per i dipendenti.

Un esempio emblematico di cultura aziendale orientata al benessere è rappresentato da Salesforce, che ha saputo integrare strategie mirate a migliorare la qualità della vita dei dipendenti con risultati concreti in termini di soddisfazione e performance. Attraverso iniziative come l’“Ohana Culture”, programmi di supporto psicofisico, flessibilità lavorativa e tecnologie per il monitoraggio del benessere, Salesforce ha creato un ambiente inclusivo e motivante. Il risultato? Un aumento del coinvolgimento, una drastica riduzione del turnover e oltre il 90% dei collaboratori che si dichiara orgoglioso di far parte dell’azienda. Un caso di successo che dimostra come investire nel benessere significhi investire nella crescita sostenibile dell’organizzazione.

Opportunità di Carriera nell’Employee Value Proposition

Le opportunità di carriera sono un elemento fondamentale dell’Employee Value Proposition. Le aziende devono offrire percorsi di crescita chiari e programmi di formazione per sviluppare le competenze dei dipendenti.

Ad esempio, Amazon ha rafforzato il proprio impegno nel sostenere la crescita professionale dei dipendenti con un’importante evoluzione del programma Career Choice, attivo in Europa dal 2014. A partire da agosto 2025, l’azienda investirà oltre 25 milioni di euro per rendere l’accesso alla formazione ancora più semplice e inclusivo, eliminando il contributo economico dei dipendenti e ampliando i limiti di spesa annuale.

 

Come sviluppare un’EVP

Sviluppare un’Employee Value Proposition efficace richiede un approccio strategico, basato sull’ascolto attento dei dipendenti e sull’allineamento con i valori aziendali. Le aziende possono attivare una varietà di strumenti per raccogliere insight autentici, tra cui suggeriamo:

  • Questionari anonimi online: per raccogliere dati quantitativi e percezioni generali in modo rapido e scalabile.
  • Interviste qualitative one-to-one: per approfondire motivazioni personali, aspettative e vissuti, in particolare con dipendenti chiave o rappresentativi.
  • Focus group trasversali: coinvolgendo persone di diversi ruoli e livelli, per stimolare confronto e far emergere prospettive differenti.
  • Employee journey mapping: per analizzare i momenti chiave dell’esperienza lavorativa (onboarding, sviluppo, riconoscimento, offboarding).
  • Sessioni di ascolto tematiche: incontri guidati su argomenti specifici (es. work-life balance, leadership, opportunità di crescita).
  • Workshops collaborativi: attività di co-design in cui i dipendenti contribuiscono direttamente alla definizione o validazione dell’EVP.
  • Analisi dei dati HR interni: turnover, promozioni, richieste di trasferimento, feedback dei performance review, ecc…
  • Social listening interno: analisi di intranet, community aziendali, piattaforme come Glassdoor per intercettare conversazioni informali e temi ricorrenti tra i dipendenti.
  • Colloqui di uscita strutturati (exit interview): per comprendere in modo sistematico le motivazioni alla base delle dimissioni volontarie.
  • Engagement survey periodiche: per monitorare l’evoluzione del clima e del coinvolgimento nel tempo, e individuare trend rilevanti.

Una EVP efficace però non può prescindere dall’autenticità. Deve essere coerente con la cultura e il purpose dell’organizzazione e riflettere esperienze realmente vissute dai dipendenti. Le dichiarazioni astratte o disallineate dalla realtà quotidiana rischiano di minare la fiducia interna e l’efficacia della comunicazione esterna. Per questo, è fondamentale costruire l’EVP su valori condivisi, comportamenti osservabili e pratiche coerenti. Il processo deve includere quindi anche momenti di test e validazione che permettano di misurarne la rilevanza e apportare correzioni prima del lancio ufficiale.

 

Come comunicare l’Employee Value Proposition in modo efficace

Una volta definita, l’EVP non può restare sulla carta: va comunicata in modo chiaro, coerente e continuativo, attraverso una strategia multicanale che tenga conto delle diverse esigenze, abitudini e sensibilità dei dipendenti e dei candidati.

Per risultare autentica e ingaggiante, la comunicazione dell’EVP deve andare oltre i canali HR e diventare parte integrante della narrazione aziendale, sia interna che esterna. Non si tratta solo di “raccontare” la propria proposta di valore, ma di dimostrarla concretamente, rendendo visibili e tangibili i principi che la ispirano.

Adottare un approccio multicanale e inclusivo

Utilizzare una varietà di formati come video, podcast, articoli, infografiche, newsletter, workshop consente di raggiungere in modo efficace persone con ruoli, età e stili cognitivi diversi. È fondamentale che ogni messaggio:

  • sia accessibile, chiaro e rilevante;
  • utilizzi un linguaggio vicino alla cultura aziendale;
  • rispecchi le specificità delle diverse sedi, funzioni e livelli organizzativi.

Per esempio, un’iniziativa di smart working può essere raccontata con un breve video che ne evidenzia i benefici per il work-life balance, mentre una storia di carriera interna può essere narrata in un podcast a più voci.

Integrare l’EVP nella cultura e nei comportamenti

La comunicazione dell’EVP deve essere costantemente rinforzata da azioni coerenti. È utile valorizzare casi reali: progetti di team, iniziative di wellbeing, percorsi di carriera, programmi di formazione e sviluppo. Le storie dei dipendenti – raccontate in prima persona – sono spesso più persuasive di qualsiasi messaggio istituzionale.

Includere questi esempi nella comunicazione quotidiana, nelle campagne di employer branding, nei momenti di onboarding o nei report interni, aiuta a creare connessione emotiva e identificazione.

Coinvolgere i leader come ambasciatori dell’EVP

Il ruolo della leadership è cruciale. Manager e top leader devono essere i primi interpreti e promotori dell’EVP, non solo a parole, ma con comportamenti coerenti. Per questo è importante:

  • formarli sui contenuti e sul valore strategico dell’EVP;
  • dotarli di strumenti concreti per comunicarla (es. guide, narrazioni, template);
  • coinvolgerli attivamente in iniziative che ne rafforzano la credibilità: momenti di ascolto, townhall, feedback session, mentoring.

Un leader che parla di “cultura inclusiva” ma ignora sistematicamente le opinioni del team mina la credibilità dell’intera EVP. Al contrario, la coerenza tra ciò che viene dichiarato e ciò che viene praticato rafforza la fiducia e rende la proposta di valore credibile e sostenibile.

Monitorare, adattare, evolvere

Comunicare l’EVP non è un’azione one shot. È un processo da curare e aggiornare nel tempo, ascoltando le reazioni, misurando il coinvolgimento, raccogliendo insight dai touchpoint interni (survey, exit interview, incontri di performance). Questi dati aiutano a capire quali aspetti dell’EVP sono più sentiti e quali richiedono un rafforzamento o una diversa modalità di comunicazione.

 

Sviluppare la cultura aziendale per supportare l’EVP

L’Employee Value Proposition però non si traduce in un bel documento da condividere o in una bella sezione del sito. Per essere efficace deve essere espressione tangibile della cultura organizzativa. Nel seguente articolo puoi leggere le 5 sfide principali da affrontare per sviluppare un’EVP strategica. Per sostenerla nel tempo, è necessario investire in un ambiente di lavoro positivo, equo e inclusivo. Questo implica lo sviluppo di programmi di formazione e mentoring, percorsi di crescita trasparenti, iniziative di riconoscimento e pratiche di ascolto continuo. Una cultura che valorizza il contributo di ogni persona, che promuove il benessere e che incentiva la partecipazione attiva, rappresenta il terreno fertile per far vivere davvero l’EVP e trasformarla in un vantaggio competitivo duraturo.

Tra le forme in cui il contributo di ogni persona dell’organizzazione può apportare vantaggi anche nella comunicazione esterna segnaliamo quella che in letteratura è nota come Employee Advocacy.

 

Employee Advocacy: i dipendenti diventano ambasciatori 

L’Employee Advocacy rappresenta una strategia aziendale che coinvolge direttamente i dipendenti nella promozione e valorizzazione dell’immagine dell’organizzazione attraverso i propri canali personali, come i social media, blog o network professionali. Questa pratica trasforma i collaboratori in veri e propri ambasciatori del brand, consentendo all’azienda di comunicare in maniera autentica e credibile i propri valori, l’identità aziendale e le opportunità di carriera offerte. I dipendenti che spontaneamente condividono esperienze positive e genuine hanno infatti un impatto significativo nella costruzione della fiducia verso l’azienda, migliorando l’Employee Value Proposition in maniera naturale ed efficace. 

Secondo dati raccolti da Ambassify, il 65% delle aziende che hanno implementato programmi strutturati di Employee Advocacy ha rilevato un incremento notevole nel riconoscimento e nella notorietà del brand.

Investire nell’Employee Advocacy non solo aumenta la visibilità esterna, ma rafforza anche il coinvolgimento e la motivazione interna, creando un circolo virtuoso in cui l’azienda e i suoi collaboratori traggono beneficio reciproco da un clima di fiducia e autenticità. 

 

Employee Experience: valorizzare le persone

L’Employee Experience rappresenta l’insieme delle interazioni, delle percezioni e delle emozioni che i dipendenti sperimentano nel corso della loro permanenza in azienda, dal primo contatto fino all’ultimo giorno lavorativo. Questo concetto include molteplici aspetti, come l’ambiente fisico di lavoro, la qualità delle relazioni interpersonali, le opportunità di crescita professionale e la chiarezza nella comunicazione organizzativa. Un’Employee Experience curata e positiva non soltanto aumenta l’engagement e la motivazione dei collaboratori, ma è fondamentale per costruire e rafforzare un Employer Value Proposition efficace e credibile. 

Secondo una ricerca realizzata da Aon, il 65% dei datori di lavoro ritiene che una EVP ben definita e comunicata correttamente influenzi positivamente il livello di coinvolgimento e fedeltà dei dipendenti. Inoltre, aziende che riescono a integrare profondamente l’EVP nella loro cultura organizzativa registrano un incremento del 36% nella soddisfazione complessiva dei dipendenti, come evidenziano da Blu Ivy Group in un recente studio. 

Investire nella qualità dell’Employee Experience significa adottare un approccio strategico orientato alle persone, mettendo al centro il benessere e lo sviluppo del capitale umano. Questo impegno si traduce non solo in una maggiore capacità di attrarre e trattenere i migliori talenti, ma favorisce anche un clima aziendale positivo e produttivo, elementi fondamentali per la competitività e il successo sostenibile nel lungo periodo. 

 

Conclusione

Integrare in modo efficace strategie di Employer Branding, Employee Advocacy e Employee Experience rappresenta oggi una scelta fondamentale per rafforzare l’Employee Value Proposition. Questi strumenti, complementari tra loro, consentono alle aziende non solo di attrarre e mantenere talenti altamente qualificati, ma anche di costruire un ambiente lavorativo che valorizzi realmente le persone. In questo modo, le organizzazioni possono affrontare con successo le sfide del mercato del lavoro, creando le basi per una crescita solida e duratura, fondata sulla soddisfazione e l’impegno attivo dei propri collaboratori.

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