Tendenze del mercato del lavoro: prepararsi al 2027
Secondo l’indagine condotta dal World Economic Forum, che ha coinvolto 803 aziende a livello globale e oltre 11,3 milioni di lavoratori, il mercato del lavoro subirà notevoli trasformazioni tra il 2023 e il 2027. Il futuro del lavoro sarà segnato da cambiamenti importanti, guidati da fattori tecnologici, ambientali ed economici. Questi cambiamenti interesseranno non solo le imprese, ma anche i lavoratori, che dovranno adattarsi alle nuove realtà del mercato.
Tendenze del mercato del lavoro
Nonostante le aspettative iniziali, l’automazione di compiti fisici procede a un ritmo più lento rispetto a quanto previsto. Le macchine svolgono attualmente circa il 34% delle attività aziendali, una cifra che potrebbe crescere fino al 43% entro il 2027. Questo significa che molte attività umane, specie quelle ripetitive e manuali, sono ancora dominate dagli esseri umani. Tuttavia, la vera rivoluzione è rappresentata dall’intelligenza artificiale, che sta iniziando ad automatizzare attività più complesse.
L’AI non si limita più alla gestione di attività fisiche ma sta entrando nel campo delle decisioni strategiche, della comunicazione e del coordinamento. Compiti come l’elaborazione di dati complessi, la previsione di scenari e la gestione dei processi aziendali stanno progressivamente venendo affidati a sistemi di AI avanzati. Il 75% delle aziende prevede di adottare l’intelligenza artificiale nei prossimi cinque anni, il che potrebbe radicalmente cambiare i ruoli professionali e le competenze richieste.
Creazione e distruzione di posti di lavoro
I cambiamenti tecnologici e ambientali porteranno con sé una redistribuzione dell’occupazione. Il report prevede un saldo netto negativo di posti di lavoro pari al 2%. In termini assoluti, ci si aspetta la creazione di 69 milioni di nuovi posti di lavoro, in particolare nei settori legati alla sostenibilità e all’energia rinnovabile. Tuttavia, questo sarà compensato dalla perdita di circa 83 milioni di posti, soprattutto nei settori della logistica e dei trasporti.
La digitalizzazione continuerà a giocare un ruolo primario nella definizione dei nuovi ruoli professionali. Profili che oggi sono altamente qualificati, come quelli legati alla data science, alla cybersecurity o alla gestione delle tecnologie emergenti, diventeranno sempre più richiesti. Al contrario, lavori legati all’interazione umana ripetitiva o all’amministrazione, come operatori di call center o addetti alla segreteria, vedranno un calo della domanda.
Le figure professionali in maggiore crescita
Le professioni in maggiore crescita sono strettamente legate ai settori emergenti. Il boom della tecnologia e della sostenibilità guiderà l’aumento della domanda per figure altamente specializzate come:
- Specialisti in intelligenza artificiale e machine learning: questi professionisti saranno essenziali per sviluppare, implementare e mantenere i sistemi di intelligenza artificiale all’interno delle aziende.
- Analisti di sicurezza informatica: con l’aumento delle minacce digitali, la sicurezza dei dati aziendali diventerà una priorità assoluta.
- Ingegneri delle energie rinnovabili: la transizione green richiede una forza lavoro qualificata capace di progettare e gestire impianti che producono energia da fonti rinnovabili.
- Specialisti di sostenibilità: saranno richiesti per monitorare l’adesione agli standard ESG e garantire che le aziende riducano il loro impatto ambientale.
Queste professioni richiederanno competenze specifiche e aggiornamenti costanti, poiché le tecnologie e le normative ambientali evolvono rapidamente.
Le nuove opportunità nel settore green
La transizione verso un’economia più sostenibile non sarà solo una sfida ambientale, ma anche una grande opportunità per creare nuove posizioni. Le aziende stanno già investendo massicciamente in soluzioni sostenibili, come energie rinnovabili e riduzione dell’impatto ambientale. Questi investimenti non solo creeranno nuovi ruoli, ma richiederanno competenze specializzate, tra cui quelle di ingegneri ambientali, specialisti di sostenibilità e tecnici esperti in gestione delle risorse energetiche.
D’altra parte, settori tradizionali come la logistica potrebbero vedere una riduzione significativa del personale, poiché i processi diventano sempre più automatizzati e le supply chain vengono ottimizzate grazie all’intelligenza artificiale e alla robotica.
Gli investimenti nella sostenibilità e nell’adozione degli standard ESG non solo creeranno nuove opportunità di lavoro, ma avranno anche un impatto positivo sulla resilienza economica delle imprese. Le organizzazioni che investono nella green economy potrebbero essere in grado di mitigare l’effetto dell’aumento dei costi di produzione e delle fluttuazioni dei mercati globali.
Le competenze richieste e il ruolo della formazione
Il mercato del lavoro richiederà sempre più competenze cognitive e digitali. Tra le principali competenze, il pensiero analitico e il pensiero creativo saranno essenziali per affrontare le sfide future. La risoluzione di problemi complessi richiederà un approccio flessibile e innovativo, soprattutto in ambienti lavorativi altamente automatizzati.
Con il 44% dei lavoratori che dovrà aggiornare le proprie competenze entro il 2027, l’apprendimento continuo diventerà un aspetto cruciale della crescita professionale. Sei lavoratori su dieci richiederanno formazione entro i prossimi cinque anni, ma oggi solo il 50% ha accesso a percorsi di formazione adeguati. Questa lacuna formativa potrebbe rappresentare un rischio per la competitività delle aziende.
Le competenze più richieste nel 2023 includono:
- Pensiero analitico
- Pensiero creativo
- Resilienza, flessibilità e agilità
- Competenze digitali
- Motivazione e consapevolezza di sé
Conclusioni
Il futuro del lavoro sarà caratterizzato da sfide e opportunità senza precedenti. La tecnologia, l’intelligenza artificiale e la transizione green trasformeranno il mercato, richiedendo ai lavoratori e alle aziende di adattarsi rapidamente. Per restare competitivi in questo scenario in evoluzione, sarà essenziale investire in formazione, sviluppare nuove competenze e adottare un approccio flessibile ai cambiamenti.
Secondo l’indagine condotta dal World Economic Forum, che ha coinvolto 803 aziende a livello globale e oltre 11,3 milioni di lavoratori, il mercato del lavoro subirà notevoli trasformazioni tra il 2023 e il 2027. Il futuro del lavoro sarà segnato da cambiamenti importanti, guidati da fattori tecnologici, ambientali ed economici. Questi cambiamenti interesseranno non solo le imprese, ma anche i lavoratori, che dovranno adattarsi alle nuove realtà del mercato.
Tendenze del mercato del lavoro
Nonostante le aspettative iniziali, l’automazione di compiti fisici procede a un ritmo più lento rispetto a quanto previsto. Le macchine svolgono attualmente circa il 34% delle attività aziendali, una cifra che potrebbe crescere fino al 43% entro il 2027. Questo significa che molte attività umane, specie quelle ripetitive e manuali, sono ancora dominate dagli esseri umani. Tuttavia, la vera rivoluzione è rappresentata dall’intelligenza artificiale, che sta iniziando ad automatizzare attività più complesse.
L’AI non si limita più alla gestione di attività fisiche ma sta entrando nel campo delle decisioni strategiche, della comunicazione e del coordinamento. Compiti come l’elaborazione di dati complessi, la previsione di scenari e la gestione dei processi aziendali stanno progressivamente venendo affidati a sistemi di AI avanzati. Il 75% delle aziende prevede di adottare l’intelligenza artificiale nei prossimi cinque anni, il che potrebbe radicalmente cambiare i ruoli professionali e le competenze richieste.
Creazione e distruzione di posti di lavoro
I cambiamenti tecnologici e ambientali porteranno con sé una redistribuzione dell’occupazione. Il report prevede un saldo netto negativo di posti di lavoro pari al 2%. In termini assoluti, ci si aspetta la creazione di 69 milioni di nuovi posti di lavoro, in particolare nei settori legati alla sostenibilità e all’energia rinnovabile. Tuttavia, questo sarà compensato dalla perdita di circa 83 milioni di posti, soprattutto nei settori della logistica e dei trasporti.
La digitalizzazione continuerà a giocare un ruolo primario nella definizione dei nuovi ruoli professionali. Profili che oggi sono altamente qualificati, come quelli legati alla data science, alla cybersecurity o alla gestione delle tecnologie emergenti, diventeranno sempre più richiesti. Al contrario, lavori legati all’interazione umana ripetitiva o all’amministrazione, come operatori di call center o addetti alla segreteria, vedranno un calo della domanda.
Le figure professionali in maggiore crescita
Le professioni in maggiore crescita sono strettamente legate ai settori emergenti. Il boom della tecnologia e della sostenibilità guiderà l’aumento della domanda per figure altamente specializzate come:
- Specialisti in intelligenza artificiale e machine learning: questi professionisti saranno essenziali per sviluppare, implementare e mantenere i sistemi di intelligenza artificiale all’interno delle aziende.
- Analisti di sicurezza informatica: con l’aumento delle minacce digitali, la sicurezza dei dati aziendali diventerà una priorità assoluta.
- Ingegneri delle energie rinnovabili: la transizione green richiede una forza lavoro qualificata capace di progettare e gestire impianti che producono energia da fonti rinnovabili.
- Specialisti di sostenibilità: saranno richiesti per monitorare l’adesione agli standard ESG e garantire che le aziende riducano il loro impatto ambientale.
Queste professioni richiederanno competenze specifiche e aggiornamenti costanti, poiché le tecnologie e le normative ambientali evolvono rapidamente.
Le nuove opportunità nel settore green
La transizione verso un’economia più sostenibile non sarà solo una sfida ambientale, ma anche una grande opportunità per creare nuove posizioni. Le aziende stanno già investendo massicciamente in soluzioni sostenibili, come energie rinnovabili e riduzione dell’impatto ambientale. Questi investimenti non solo creeranno nuovi ruoli, ma richiederanno competenze specializzate, tra cui quelle di ingegneri ambientali, specialisti di sostenibilità e tecnici esperti in gestione delle risorse energetiche.
D’altra parte, settori tradizionali come la logistica potrebbero vedere una riduzione significativa del personale, poiché i processi diventano sempre più automatizzati e le supply chain vengono ottimizzate grazie all’intelligenza artificiale e alla robotica.
Gli investimenti nella sostenibilità e nell’adozione degli standard ESG non solo creeranno nuove opportunità di lavoro, ma avranno anche un impatto positivo sulla resilienza economica delle imprese. Le organizzazioni che investono nella green economy potrebbero essere in grado di mitigare l’effetto dell’aumento dei costi di produzione e delle fluttuazioni dei mercati globali.
Le competenze richieste e il ruolo della formazione
Il mercato del lavoro richiederà sempre più competenze cognitive e digitali. Tra le principali competenze, il pensiero analitico e il pensiero creativo saranno essenziali per affrontare le sfide future. La risoluzione di problemi complessi richiederà un approccio flessibile e innovativo, soprattutto in ambienti lavorativi altamente automatizzati.
Con il 44% dei lavoratori che dovrà aggiornare le proprie competenze entro il 2027, l’apprendimento continuo diventerà un aspetto cruciale della crescita professionale. Sei lavoratori su dieci richiederanno formazione entro i prossimi cinque anni, ma oggi solo il 50% ha accesso a percorsi di formazione adeguati. Questa lacuna formativa potrebbe rappresentare un rischio per la competitività delle aziende.
Le competenze più richieste nel 2023 includono:
- Pensiero analitico
- Pensiero creativo
- Resilienza, flessibilità e agilità
- Competenze digitali
- Motivazione e consapevolezza di sé
Conclusioni
Il futuro del lavoro sarà caratterizzato da sfide e opportunità senza precedenti. La tecnologia, l’intelligenza artificiale e la transizione green trasformeranno il mercato, richiedendo ai lavoratori e alle aziende di adattarsi rapidamente. Per restare competitivi in questo scenario in evoluzione, sarà essenziale investire in formazione, sviluppare nuove competenze e adottare un approccio flessibile ai cambiamenti.