Il Futuro del Lavoro: cosa vogliono i Dipendenti

 

Il mondo del lavoro sta vivendo una trasformazione senza precedenti, spinta dall’evoluzione tecnologica e catalizzata da eventi globali come la pandemia. Questi cambiamenti hanno portato al centro del dibattito temi come la flessibilità lavorativa, l’adozione di modelli ibridi o completamente remoti, e l’introduzione di programmi di welfare aziendale. Comprendere il futuro del lavoro, e con esso le esigenze dei lavoratori, diventa fondamentale per le aziende che mirano a rimanere competitive e attrattive.  

Nel corso dell’articolo verranno affrontati questi temi grazie al supporto del report intitolato “What Workers Want” pubblicato a fine 2023 da Hays. Ciò che emerge dal report è basato sui risultati di un questionario che ha visto la partecipazione di circa 9.000 persone tra dipendenti e datori di lavoro. 

  

Un Equilibrio tra Lavoro in Ufficio e da Remoto 

La transizione verso il lavoro ibrido e remoto rappresenta una delle trasformazioni più significative nel panorama lavorativo contemporaneo. La preferenza dei dipendenti, con un 23% che desidera rimanere in ufficio e un quasi equivalente 21% che predilige il lavoro da remoto, riflette una realtà lavorativa in rapido cambiamento. Questa divisione sottolinea l’importanza di adottare un approccio personalizzato, che possa rispondere efficacemente alle esigenze e alle aspettative di un’ampia gamma di lavoratori. 

La varietà delle preferenze lavorative dei dipendenti evidenzia che non esiste una “taglia unica” quando si tratta di modelli di lavoro. Alcuni di essi trovano che la struttura e la separazione dell’ufficio dall’ambiente casalingo favoriscano la produttività e facilitino la collaborazione diretta con i colleghi. Altri, invece, apprezzano la flessibilità e l’equilibrio tra vita lavorativa e personale che il lavoro remoto può offrire. Di fronte a questa diversità, diventa essenziale per le aziende sviluppare politiche lavorative che non solo riconoscano ma anche valorizzino le preferenze individuali, promuovendo un ambiente di lavoro inclusivo e produttivo. 

Anche l’età dei dipendenti gioca un ruolo significativo nel determinare le loro preferenze. Ad esempio, dal report sopramenzionato emerge che il 64% dei lavoratori al di sotto dei 30 anni mostra una preferenza per il lavoro ibrido. Questa generazione, cresciuta in un’era digitale, tende a valorizzare la possibilità di lavorare in modo efficiente da qualsiasi luogo, senza la necessità di essere fisicamente presenti in ufficio tutti i giorni. Al contrario, il 51% dei lavoratori oltre i 50 anni predilige modelli di lavoro più tradizionali. Questo può essere dovuto alle abitudini consolidate, alla percezione che la comunicazione faccia a faccia sia più efficace, o alla minore familiarità con gli strumenti di lavoro remoto.

Incentivi per il Ritorno in Ufficio 

Nel tentativo di riportare i dipendenti più frequentemente in ufficio, alcune aziende hanno esplorato la possibilità di offrire incentivi, un approccio che, sebbene non ancora ampiamente adottato (con il 73% delle organizzazioni che non ha intrapreso questa strada), solleva questioni interessanti sulle dinamiche di motivazione dei lavoratori.  

Sorprendentemente, una quota non trascurabile di dipendenti (12%) sostiene che nessun incentivo sarebbe sufficiente a motivarli a trascorrere più tempo in ufficio. Questo evidenzia una sfida significativa per le aziende: comprendere e rispondere efficacemente alle esigenze e alle preferenze dei propri team in un contesto lavorativo profondamente mutato. 

Dall’altro lato, invece, tra gli incentivi considerati più attraenti dai dipendenti figurano viaggi pagati o sovvenzionati (46%), pranzi pagati o sovvenzionati (45%) e l’accesso a strutture ginniche pagate o sovvenzionate (33%). Questi dati riflettono, ancora una volta, un interesse marcato per benefici che migliorano direttamente la qualità della vita quotidiana dei dipendenti o che offrono comodità aggiuntive. 

 

 

Flessibilità: un imperativo contrattuale 

L’83% dei lavoratori considera essenziale l’inclusione di opzioni di lavoro flessibile nei contratti, sottolineando una richiesta di maggiore autonomia nel definire le modalità di lavoro. Questa esigenza riflette un cambiamento fondamentale nelle aspettative dei dipendenti, che vedono la flessibilità non più come un privilegio ma come un elemento fondamentale del contratto di lavoro.  

I dipendenti, sempre più informati e consapevoli delle potenzialità offerte dalle tecnologie digitali, aspirano a modelli lavorativi che permettano loro di gestire meglio gli impegni professionali in armonia con quelli personali. Questo desiderio di flessibilità si traduce in una richiesta esplicita di politiche lavorative che riconoscano e facilitino un approccio più fluido e dinamico al lavoro. 

Integrare flessibilità e opzioni di lavoro remoto nei contratti non solo allineerebbe le aziende con le aspettative moderne ma migliorerebbe anche la loro attrattività come datori di lavoro, andando a far leva sull’Employer Branding. Inoltre, adottare un approccio più personalizzato alle modalità di lavoro potrebbe significativamente aumentare la soddisfazione e l’impegno dei dipendenti, traducendosi in una maggiore produttività e in una cultura aziendale più forte.

 

Una Cultura orientata al Feedback 

L’ascolto attivo delle esigenze e delle preferenze dei dipendenti rappresenta un pilastro fondamentale per la costruzione di un ambiente lavorativo positivo e produttivo. Nonostante ciò, una percentuale significativa di aziende sembra trascurare l’importanza di questo aspetto. Infatti, 43% delle organizzazioni non richiede attivamente feedback ai propri dipendenti, e solo il 22% conduce sondaggi di questo tipo più di una volta all’anno. Questo può portare a una percezione di disinteresse da parte dell’azienda verso le reali esigenze del proprio personale. La mancanza di dialogo e condivisione dei risultati dei sondaggi, praticata da meno della metà delle aziende, rischia di alimentare un senso di non appartenenza tra i lavoratori, minando la loro fiducia e riducendo la loro propensione a partecipare a future iniziative di feedback. 

I dipendenti, da parte loro, esprimono chiaramente il bisogno di sentirsi supportati nel loro percorso professionale e personale all’interno dell’organizzazione. La richiesta di opportunità di formazione e sviluppo, revisioni regolari della progressione di carriera, supporto per la salute mentale e il benessere, nonché occasioni sociali con i colleghi, riflettono il desiderio di un ambiente lavorativo che vada oltre il semplice compimento di compiti e responsabilità.  

Sebbene molte aziende abbiano iniziato a muoversi in questa direzione, rispondendo in parte a queste esigenze, persiste una discrepanza tra le aspettative dei dipendenti e ciò che effettivamente viene loro offerto, sottolineando la necessità di un impegno più concreto e sistematico nell’ascolto e nell’implementazione di politiche lavorative che riflettano le reali necessità del personale.

 

Conclusioni 

Nell’articolo abbiamo esplorato le sfide e le opportunità che caratterizzano il moderno ambiente lavorativo, evidenziando come il dialogo tra datori di lavoro e dipendenti sia cruciale per affrontare i cambiamenti nel mondo del lavoro. Solo attraverso una comunicazione efficace e l’adozione di politiche lavorative flessibili e inclusive è possibile creare ambienti di lavoro che non solo promuovano la produttività e il benessere dei lavoratori ma rispondano anche in modo proattivo alle loro esigenze in un contesto in continua evoluzione. 

Questo scenario in rapido cambiamento richiede un approccio olistico da parte delle aziende, dove la flessibilità, la comprensione reciproca e il supporto emergono come pilastri fondamentali per costruire il futuro del lavoro. È evidente che le organizzazioni capaci di interpretare e implementare queste dinamiche non solo saranno in grado di attrarre talenti in un mercato sempre più competitivo ma riusciranno anche a mantenere alta la soddisfazione e l’impegno dei propri dipendenti.